Dark Crystal: dalle origini alla Resistenza

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I Muppet sono lo show per eccellenza dell’animazione televisiva con pupazzi. I suoi protagonisti sono diventati personaggi intramontabili dell’intrattenimento per l’infanzia, fino a diventare oggetto di meme. Ricordiamo quelli famosissimi di Kermit la rana che sorseggia un bicchiere di vino con ostentata soddisfazione, o che al contrario osserva la pioggia sul vetro, a esprimere la desolazione più assoluta.
Non altrettanto noto è il “cugino” fantasy: Dark Crystal, partorito dalla mente dello stesso creatore, il bizzarro e visionario Jim Henson.Il film è entrato da tempo nella lista di produzioni dimenticate dalla massa in un primo momento per divenire cult in seguito.

Girato nel 1982 dalla Jim Henson Foundation con una spesa di quindici milioni di dollari, ne guadagnò circa quaranta a livello mondiale, stimolando tiepide reazioni in critica e pubblico. La grande maggioranza lo dimenticò presto, incantata dall’evoluzione degli effetti speciali e da intrecci più realistici, lasciando che la storia dell’enorme cristallo viola di Thra si sedimentasse nel cuore di pochi appassionati.

Insieme alla Divulgatrice, esploreremo l’universo di Dark Crystal dalle radici all’evoluzione in serie Netflix, con The Dark Crystal – La resistenza.

L’uomo che muove i fili: Jim Henson

Jim Henson doveva essere una mente poliedrica e inarrestabile, considerato che nell’arco della sua esistenza non smise mai di creare febbrilmente mondi diversissimi tra di loro. Artista, inventore, fumettista e cineasta americano, è noto specialmente come creatore del Muppet Show, ma questo limite è forse da attribuire più al pubblico che all’artista. Infatti le sue creazioni si sono spesso dimostrate troppo all’avanguardia per gli anni in cui sono state proposte; esempio lampante è Labyrinth, con David Bowie nei panni di un re dei folletti rockettaro e una giovanissima Jennifer Connelly, un fallimento al botteghino divenuto a posteriori una pellicola di culto.

Il merito e allo stesso tempo il punto debole di Henson come produttore cinematografico e televisivo fu quello di avere un cuore d’artigiano. L’arte del burattinaio era radicata nel suo stile narrativo: per lui creare una storia equivaleva a dare vita ai suoi personaggi, anche materialmente. Un elemento fondamentale nella chimica che regge il Muppet Show – così come Dark Crystal – è l’interazione tra attori e pupazzi. Se sembra scontato ora, sicuramente non lo era negli anni Sessanta. Con le sue creazioni, Henson ha tentato di riportare la narrazione a un’epoca precedente, quando l’arte coincideva con l’artigianato e il cinema non esisteva. Ma lo ha fatto proprio attraverso il cinema.

La Jim Henson Productions si affidò alla tradizione piuttosto che all’innovazione. Questa scelta controcorrente non solo permise alle creazioni di Henson di salvare l’arte del burattinaio, ma diede vita a un prodotto davvero unico. Il teatro di figura è di per sé un mondo estremamente complesso, che applica le più raffinate tecniche di lavorazione di legni e tessuti alla recitazione e al ventrilòquio. Henson applicò questa struttura al modello cinematografico, portando l’insieme a livelli elevati di resa ed effetto, anche grazie alla collaborazione con il regista Frank Oz. Tutto questo succedeva negli anni Ottanta, quando l’abilità non poteva essere affiancata agli effetti di CGI che troviamo nel prequel moderno firmato Netflix. Nonostante questo, Henson trovò un equilibrio pressoché perfetto tra tecnica e tecnologia.

I volti di Thra

Addentriamoci ora sul pianeta di Thra, ospite del cristallo che dà nome all’opera e delle popolazioni che agiscono intorno a esso.

Uno degli elementi più incisivi del film è la fisionomia delle creature che popolano Thra: variegati e assurdi, a volte belli in modo buffo altre decisamente grotteschi, i personaggi di Dark Crystal appaiono realistici nella loro assurdità. Questo effetto è stato ottenuto grazie all’occhio esperto di un altro artista, collega e amico di Henson, al quale venne affidato il compito di dare volto a questi esseri alieni. Il suo nome è Brian Froud, celebre illustratore britannico che nella vita si è sempre occupato di creature fatate e folklore. Dev’essere stato più facile, per lui, di quanto sarebbe stato per altri creare delle fisionomie tanto aliene e allo stesso tempo molto umane per gli abitanti di Thra. L’umanità – a volte positiva e altre negativa – delle genti del pianeta le rende plausibili come creature vive e pulsanti, mentre le facce studiate per essere impossibili permettono di immaginare la vita su un pianeta lontano.

Gli abitanti di Thra sono molteplici, divisi in popoli profondamente diversi per inclinazioni e attitudini.

Le tre razze principali sono i Gelfling, i Mistici e gli Skeksis. Gli ultimi due, secondo la più pura tradizione fantasy, rappresentano il bene e il male più autentici. I primi, ritrovandosi nel mezzo, avranno il compito di trovare un equilibrio tra le due forze, per il bene di Thra. Vi ricorda qualcosa?

Al contrario di fantasy come Il signore degli Anelli, però, Dark Crystal si avvale di un gusto narrativo dal sapore fiabesco più che epico. Tuttavia, gli amanti della natura potranno osservare che Henson ha comunque imparato qualcosa da Peter Jackson: spesso e volentieri ci si sofferma sui meravigliosi paesaggi di Thra, che nel 1982 vennero splendidamente costruiti grazie a modellini e scenografie ingegnose.

Popoli e fazioni di Dark Crystal

Le razze che popolano Thra sono caricate di simbolismi apparentemente in contrasto per dare vita alla più classica delle battaglie fantasy: quella tra Bene e Male, entrambi con iniziale maiuscola. A rendere interessante il mondo di Jim Henson sono le sfumature di confine e la caratterizzazione dei personaggi. Quest’ultima è fortemente influenzata dalla potente estetica conferita ai pupazzi da Brian Froud.

Con i Gelfling l’artista dà fondo alla sua abilità: il viso gelfling è splendidamente caratterizzato da grandi occhi liquidi, lineamenti sottili e visi allungati. Benigni, pacifici, incapaci di comprendere il male, sono spesso inermi quando se lo trovano di fronte.

Gli Skeksis sono molto più riconoscibili come uccellacci del malaugurio, visibilmente basati su enormi avvoltoi bluastri. Sono perfidi e doppiogiochisti. Bramano il cristallo per attingere al suo potere e sfruttarlo per vivere in eterno. Un tempo finsero di volerlo custodire per il bene di Thra, approfittandosi largamente dell’ingenuità dei Gelfling.

Gli uRu o Mistici, infine, sono creature lente e operose ma inadatte alla sopravvivenza. Perdutamente legati al pensiero concettuale, sono totalmente incapaci di apprendere attraverso la pratica.

Mistici e Skeksis, così dissimili da essere per questo complementari, sono gli eredi di una razza antica e ormai perduta – gli urSkeks.

Tra le tre fazioni proliferano le più svariate specie di animali ed etnie di popoli. Tra tutti emerge Oghra, la maga orchessa che si eclissa spesso e volentieri per indagare l’universo, alienandosi dalle tensioni politiche che richiederebbero il suo intervento. Oghra avrebbe la capacità di opporsi al potere degli Skeksis, ma rappresenta una casta intellettuale troppo lontana dai bisogni del popolo per agire come dovrebbe. Troppo assorbita dalla sua scienza, finisce per non usarla. È la sua mancanza a scaricare il peso della responsabilità sulle fragili spalle dei Gelfling superstiti, personificazione del popolino privo di risorse costretto a farsi giustizia da sé. I rapporti e gli accordi intrecciati tra le varie fazioni che abitano il pianeta si giocano le trame della saga di Dark Crystal e le battaglie che vi si combattono. Si nota come spesso le nefandezze dei crudeli trovino spazio nella disattenzione e nelle mancanze dei buoni.

Il film del 1982 e Dark Crystal – La resistenza

La tecnica d’animazione del film del 1982 fu definita eccezionale. Non importa che poi sia stata eclissata dall’evento di Star Wars e dall’evoluzione degli effetti speciali: l’abilità che serve a produrre un’opera come Dark Crystal è qualcosa di sensibilmente umano, irreplicabile da parte di un computer.

Ogni singolo personaggio è un pupazzo pensato per essere unico e irripetibile, non basato su creature terrestri. Gli unici che si differenziano sono gli Skeksis. Inizialmente dovevano ricordare creature marine approdate su Thra, ma alla fine Brian Froud decise di renderli ibridi a metà tra rettili e uccelli. Ognuno di essi rappresenta uno dei vizi capitali. I pupazzi Skeksis venivano messi in movimento da un attore che, muovendo un braccio sopra la testa, era capace di dare espressività al volto da condor.

Il pupazzo più difficile da ideare fu quello dei Gelfling, che dovevano essere l’etnia più vicina all’uomo pur conservando un’aura mitica. Soprattutto, erano gli unici ai quali Henson non riusciva a dare una chiara forma nella sua mente. La scultrice Wendy Froud, moglie di Brian, dovette scolpire diversi modellini prima che Henson si convincesse che i Gelfling erano creature piccole, dagli enormi occhi e dai visi triangolari. L’espressività dei Glefling è dovuta all’utilizzo della gomma di lattice con cui vennero rivestiti i loro pupazzi: i movimenti dei volti sembrano incisi nel muscolo, nel nervo e nell’epidermide di un essere reale.

Ogni personaggio di Dark Crystal venne curato nei dettagli da un team di artisti di grande calibro per ottenere una resa spettacolare già negli anni Ottanta. Questo risultato poteva solo migliorare ulteriormente quando, nel 2018, Netflix decise di girare un prequel del film.

Dark Crystal La resistenza (Dark Crystal – The Age of Resistance) è una serie di dieci episodi ancora disponibile nel catalogo della piattaforma streaming. I pupazzi non sono stati mandati in pensione, ma la loro performance è stata affinata dall’utilizzo della CGI per conferire ulteriore umanità e veridicità a gesti ed espressioni. Gli elementi che rendevano Dark Crystal un prodotto prezioso sono stati mantenuti ed evidenziati, come per esempio le numerose panoramiche sulle terre di Thra, ora sviluppate con effetti speciali. Un’altra chicca della Resistenza è la scelta di attori molto famosi per il doppiaggio: troviamo Anya Taylor-Joy come voce di Brea, Sigourney Weaver come voce narrante, Helena Bonham-Carter come All-Maudra Mayrin e ancora Alicia Vikander, Natalie Dormer, Lena Headey, Mark Hamill e Nathalie Emmanuel.

Dark Crystal e il suo messaggio politico

Il messaggio di Dark Crystal è inconfondibilmente ecologista e segretamente ribelle al sistema. La prima cosa che anche il più piccolo spettatore recepisce immediatamente non è che il pianeta soffre – passivamente – ma che tutti noi possiamo fare qualcosa per aiutare, essendone responsabili. Eppure c’è anche un secondo elemento che rende moderna questa storia e lavora in sinergia con il primo: la lotta comunitaria. Pur passando in sordina nel film del 1982, è questo secondo aspetto molto più politico a essere stato sottolineato nella serie prequel La resistenza.

Ci sono forze in azione che agiscono per danneggiare il pianeta e le risorse comuni, prosciugandole. Gli Skeksis non sono cattivi dichiarati come Sauron o Voldemort. Si tratta della classe dominante. La loro intera categoria pretende d’innalzarsi al di sopra delle altre fingendo di essere migliore. Pretendono agi e tributi, sostenendo di accollarsi l’amministrazione dell’intero pianeta, solo per privatizzare ciò che nasce come comunitario e prosciugare ogni risorsa. Le menzogne degli Skeksis permettono loro di sfruttare l’energia del cristallo e non solo. Gli Skeksis – una vera e propria casta – si alimentano letteralmente della vita altrui, oltre a prosciugare le risorse del pianeta. Lo fanno in maniera grottesca e brutale.

Senza troppi spoiler, si può rivelare che alcune scene di Dark Crystal provocano un certo malessere. Nonostante Jim Henson avesse da subito pensato al film come a un prodotto per bambini, era convinto che fosse giusto far provare loro un briciolo di vera paura. Forse anche più di un briciolo. Come nelle fiabe cupe dei fratelli Grimm, la paura suscitata da Dark Crystal è studiata per innescare un forte senso di rivalsa e dignità contro l’ingiustizia: il sentimento della lotta all’ingiustizia politica che mette il privilegio di pochi prima del benessere comunitario. La modernità senza tempo di Dark Crystal risiede proprio in questo.

Illustrazione a cura di Martina Nenna.