Halloween in Harry Potter: cos’è accaduto nella notte delle streghe

Halloween in Harry Potter: cos’è accaduto nella notte delle streghe

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Nel corso della mia vita ho letto la saga di Harry Potter dall’inizio alla fine – e viceversa – almeno cinque o sei volte. Curiosamente, però, non mi ero mai accorta di quanto frequentemente J.K. Rowling abbia collocato proprio nel giorno di Halloween avvenimenti importanti sia per la vita di Harry, sia per l’andamento della saga in generale. Così, sullo sfondo di una Hogwarts addobbata a festa, si stagliano anatemi, troll, basilischi, lupi mannari e molto altro ancora… E vedrete: più che dolcetti saranno scherzetti!

Halloween, 1981: Avada Kedavra, Horcrux e il bambino che è sopravvissuto

Forse non ci avete mai fatto caso, ma l’avventura di Harry ha inizio proprio la notte di Halloween del 1981. Lord Voldemort, il più grande mago oscuro di tutti i tempi, è intenzionato a eliminare quella che ritiene la sua unica minaccia: Harry, un bambino di solo un anno di età. Arrivato a casa dei Potter, a Godric’s Hollow, uccide senza pietà i suoi giovani genitori. Quando scaglia l’Anatema che uccide contro il bambino, però, accade qualcosa di inaspettato: l’incantesimo gli rimbalza contro. Questa è la prima, grande disfatta del Signore Oscuro, e Harry diventa un eroe.

Al contrario di quello che molti pensano in un primo momento, però, Voldemort non è morto. Il suo involucro corporeo è stato distrutto, ma la sua anima è sopravvissuta grazie a degli Horcrux. E quella notte, involontariamente, egli ne ha creato un altro. Anni dopo, Harry scoprirà che dentro di lui risiede un pezzetto dell’anima del mago oscuro, che lega le loro vite, rendendole interdipendenti. Un Halloween fondamentale, non vi pare? Ed è solo l’inizio!

Halloween, 1991: manici di scopa, troll di montagna e nuove amicizie

Avete a portata di mano Harry Potter e la pietra filosofale? Se la risposta è sì, allora prendetelo. Ora scorrete l’indice e fermatevi al capitolo dieci. Ebbene sì, il suo titolo è proprio questo: Halloween, e narra gli avvenimenti di quella giornata. Per cominciare, a colazione, la carriera di Harry come cercatore per la squadra di Grifondoro subisce una grande svolta. Infatti, egli riceve in dono dalla professoressa McGranitt una nuova Nimbus Duemila. Sappiamo bene che il ragazzino ha un talento naturale per il Quidditch; cavalcare l’ultimo modello della scopa più performante dell’epoca gli dà però un grande aiuto!

Quella sera, poi, per la meraviglia di Harry, la Sala Grande è addobbata a festa

Un migliaio di pipistrelli si staccò in volo dalle pareti e dal soffitto, mentre un altro migliaio sorvolò i tavoli in bassi stormi neri, facendo tremolare le candele dentro le zucche. Le pietanze del banchetto apparvero all’istante nei piatti d’oro […].

J.K. Rowling, Harry Potter e la Pietra filosofale, Firenze, Adriano Salani Editore, 2002, p. 165.

L’allegra atmosfera è destinata a dissolversi in breve tempo: il professor Raptor entra nella Sala Grande tutto trafelato, trovando le forze solo per sussurrare a Silente che c’è un mostro nei sotterranei. Sappiamo bene che è stato Raptor stesso, per volere di Voldemort, a far entrare il troll di montagna a Hogwarts. Questo diversivo, infatti, gli serve per cercare di rubare la pietra filosofale.

C’è però un problema: Hermione, arrabbiata con Harry e Ron, si è rifugiata proprio nel bagno dei sotterranei. E il mostro l’ha già trovata. Per proteggerla, i due ragazzini si trovano a fronteggiare il gigantesco troll, sebbene conoscano solo un paio di incantesimi. Questa esperienza, per quanto spaventosa, serve a formare l’iconico trio, che fino a quel momento non si era ancora consolidato: «È impossibile condividere certe avventure senza finire col fare amicizia, e mettere K.O. un mostro di montagna alto quattro metri è fra quelle.» (J.K. Rowling, Harry Potter e la Pietra filosofale, Firenze, Adriano Salani Editore, 2002, p. 172.)

Harry, Ron e Hermione affrontano il troll di montagna, fonte Wizarding World.

Halloween, 1992: Festa di Complemorte, voci misteriose e sangue sui muri

Chi non ha mai letto i libri probabilmente non sa che, la sera di Halloween del secondo anno, i tre protagonisti partecipano alla festa del cinquecentesimo complemorte del fantasma di Grifondoro, Nick-Quasi-Senza-Testa. Il “lieto” evento, che vede come ospiti fantasmi provenienti da varie zone del Regno Unito, è volto a celebrare l’anniversario della morte di Nick. Esattamente come un compleanno, solo un po’ più macabro. La sera del 31 ottobre, senza sapere cosa aspettarsi, Harry, Ron e Hermione si recano nei sotterranei.

[…] il corridoio che conduceva alla sala della festa di Nick-Quasi-Senza-Testa era stato illuminato da candelabri, ma l’effetto era tutt’altro che allegro: candele lunghe e sottili, nere come l’ebano, la cui vivida luce blu gettava un cupo riflesso spettrale anche sui vivi. La temperatura scendeva a ogni passo.

J.K. Rowling, Harry Potter e la Camera dei Segreti, Firenze, Adriano Salani Editore, 2002, p. 120.

In netto contrasto con il calore e la convivialità della Sala Grande c’è anche il ripugnante banchetto, composto da cibo putrido e ammuffito, brulicante di vermi. La ciliegina sulla torta – se mi concedete il gioco di parole – è l’incontro con la malinconica Mirtilla Malcontenta, offesa perché Hermione si è lasciata sfuggire qualche commento negativo nei suoi confronti.

Ma la serata non è ancora finita. I tre ragazzini, affamati e infreddoliti, si dileguano verso la Sala Grande, nella speranza di rimediare un po’ di pudding prima che la festa finisca. Tuttavia, lungo il tragitto, Harry sente una voce misteriosa, terrificante e desiderosa di uccidere. Inseguendola, i tre si ritrovano davanti a un agghiacciante messaggio scritto, con del sangue, su un muro del secondo piano: «La Camera dei Segreti è stata aperta | Temete, Nemici dell’Erede». Al di sotto, appesa a una torcia, c’è la povera gatta del signor Gazza, Mrs Purr, pietrificata. Effettivamente, anche questo è proprio un bello scherzetto.

Halloween, 1992: Festa di Complemorte, voci misteriose e sangue sui muri
La scritta sul muro che annuncia l’apertura della Camera dei Segreti, fonte Harry Potter Wiki.

Halloween, 1993: lupi mannari, spettacoli spettrali e quadri lacerati

Per Harry, il giorno di Halloween del terzo anno non inizia nel migliore dei modi. Egli non ha il permesso di trascorrere la giornata a Hogsmeade, il piccolo villaggio nelle vicinanze di Hogwarts, amato dagli studenti per i negozi di dolciumi e le molte altre attrattive. Rimasto da solo al castello, ha modo di passare un po’ di tempo con il professor Lupin, personaggio chiave di questo capitolo della saga. Durante la loro chiacchierata, sono interrotti da Severus Piton. Egli consegna al collega un calice contenente una pozione misteriosa, decisamente sospetta, che Lupin è grato di ricevere. In realtà, l’intruglio è una pozione antilupo; verso la fine del libro, infatti, si scoprirà che il professore è un lupo mannaro. È però evidente che la Rowling abbia scelto di disseminare, in questa scena, uno dei molti indizi al riguardo.

Quella sera, come di consueto, la Sala Grande è decorata da centinaia di zucche piene di candele, pipistrelli svolazzanti e festoni arancioni. A conclusione del ricco banchetto segue uno spettacolo molto particolare:

[Gli spettri di Hogwarts] balzarono fuori dai muri e su dai tavoli per fare un numero in volo di formazione; Nick-Quasi-Senza-Testa, il fantasma di Grifondoro, riscosse un grande successo reinterpretando la scena della propria maldestra decapitazione.

J.K. Rowling, Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Firenze, Adriano Salani Editore, 2002, p. 135.

Tuttavia, non sarebbe un Halloween a Hogwarts senza il vero colpo di scena finale. Di ritorno ai dormitori, Harry, Ron e Hermione scorgono un capannello di studenti fermo davanti al ritratto della Signora Grassa, punto di accesso alla sala comune di Grifondoro. Il quadro, brutalmente lacerato, è vuoto: la Signora Grassa è scappata. Ma chi è stato ad attaccarla, facendola fuggire? La risposta arriva prontamente da Pix il Poltergeist: «[…] si è arrabbiato moltissimo quando lei non l’ha lasciato entrare. […] Che caratteraccio, quel Sirius Black!» (J.K. Rowling, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, Firenze, Adriano Salani Editore, 2002, p. 137.) Ed è così che la notte delle streghe si trasforma nella notte in cui il prigioniero di Azkaban è entrato a Hogwarts.

Halloween, 1994: Pozione Invecchiante, Calice di Fuoco e un campione inaspettato

Il giorno di Halloween del quarto anno si apre all’insegna di un evento estremamente importante: la selezione dei campioni che parteciperanno al Torneo Tremaghi. Proprio quella sera, infatti, il Calice di Fuoco estrarrà i nomi dei tre fortunati.

Prima di colazione, Harry, Ron e Hermione assistono al tentativo di Fred e George di inserire il loro nome nel Calice. Per farlo, i due bevono una Pozione Invecchiante, nella speranza di eludere l’incantesimo di Silente che vieta ai minori di diciassette anni di partecipare. Come previsto da Hermione, però, l’escamotage viene subito individuato, e Fred e George si ritrovano con il viso ricoperto da due lunghe barbe bianche. Scherzetto riuscito!

Quella sera, nonostante il gustoso banchetto di Halloween, la concentrazione degli studenti è rivolta al Calice di Fuoco, pronto a emettere il suo verdetto. Dopo la proclamazione dei tre campioni, però, l’oggetto magico sembra avere qualcos’altro da aggiungere:

Il fuoco nel Calice era tornato rosso. Le scintille sprizzarono. Una lunga fiamma dardeggiò repentina nell’aria, e su di essa galleggiava un altro foglietto di pergamena. […] Per un lunghissimo istante, Silente fissò il foglietto, e tutta la sala fissò Silente. Poi il Preside si schiarì la voce e lesse: “Harry Potter”.

J.K. Rowling, Harry Potter e il Calice di fuoco, Firenze, Adriano Salani Editore, 2001 p. 233.

Harry, con stupore dei presenti, si trova costretto a partecipare al Torneo. Ciò lo condurrà a uno scontro diretto con Voldemort, che lo vedrà scampare alla morte per un soffio. Penso proprio di poter affermare che avrebbe preferito un dolcetto, non vi pare?

Halloween, 1994: Pozione Invecchiante, Calice di Fuoco e un campione inaspettato
Il Calice di Fuoco estrae i nomi dei campioni del Torneo Tremaghi, Fonte The Leaky Cauldron.

All Hallows’ Eve

Nei tre libri successivi, Halloween non viene più nominato. Nell’Ordine della Fenice, Harry e i suoi compagni sono impegnati con l’Esercito di Silente, mentre, nel Principe Mezzosangue, il ragazzo è alle prese con il professor Horace Lumacorno, nel tentativo di estorcergli un ricordo che si rivelerà fondamentale per sconfiggere Voldemort. Nei Doni della Morte, invece, Harry, Ron e Hermione sono alla ricerca degli Horcrux creati dal Signore Oscuro. Lontani da Hogwarts, dai loro amici e dalle loro famiglie, Halloween diventa una festività di poco conto, in un libro in cui il tono della narrazione è estremamente cupo e malinconico.

Ma concentriamoci per un attimo sui Deathly Hallows, i Doni della Morte, che, assieme agli Horcrux, sono tra gli oggetti protagonisti dell’ultimo libro della saga. Come è evidente, essi condividono parte del loro nome proprio con Halloween. Il termine Halloween, infatti, deriva dalla contrazione di All Hallows’ Eve, la notte di tutti gli spiriti sacri. 

Potrebbe essere solo un caso il fatto che i Doni della Morte siano in qualche modo connessi con questa notte tanto permeata di spiritualità e di leggende folkloristiche; tuttavia, io non credo che sia così. Se c’è una cosa che J.K. Rowling ci ha sempre dimostrato è che nulla in Harry Potter accade per semplici coincidenze. Chi possiede i Doni della Morte è padrone della morte stessa, potendole sfuggire. È curioso: Harry, la notte di Halloween del 1981, fu la prima persona nella storia del mondo magico a sopravvivere all’Anatema che uccide. Ora, prima di affrontare Voldemort, possiede tutti i Doni, e avrebbe così la possibilità di sfuggire alla morte di nuovo. Un po’ troppo perché sia una coincidenza, non credete? Halloween sembra essere, fin proprio alla fine, una costante nei libri di Harry Potter, e molti degli eventi avvenuti il 31 ottobre sono fondamentali per la saga nel suo insieme. Sarebbe interessante conoscere l’opinione di J.K. Rowling al riguardo, ma, purtroppo, non si è mai pronunciata in merito. Non possiamo fare altro che rileggere la storia con occhi nuovi, continuando a meravigliarci: è proprio magia!

Illustrazione a cura di Martina Nenna.