Il porto proibito: un’imperdibile graphic novel

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Lo chiamano il porto proibito: appare e scompare nella nebbia, ma sembra che non tutti possano vederlo. […] Chi l’ha raggiunto di certo non è tornato indietro per raccontarlo! Perché non sei tu che scegli di entrare al porto, è il porto che sceglie te.

T. Radice, S. Turconi, Il porto proibito, Milano, BAO Publishing, 2015, p. 40.

Oggi il Curatore e la Critica d’arte propongono una graphic novel uscita per BAO Publishing nel 2015: Il porto proibito, sceneggiata da Teresa Radice e disegnata da Stefano Turconi, talentuosa coppia nella vita e nel lavoro, molto nota nel panorama italiano. Questo romanzo a fumetti ha avuto un grande successo, nazionale e internazionale, e i due membri dello staff della Galleria lo hanno selezionato in nome delle virtù narrative dei due autori. Il porto proibito è infatti un imperdibile racconto che, arricchito di tavole curate, trasporta il lettore nell’Inghilterra del XIX secolo, tra avventure della marina militare, anime da riscattare e colte citazioni.

Visioni, amnesie e atmosfere oniriche

Ottocento, mare e un passato da ricordare. Abel è un giovane ragazzo che non sa nulla di sé, se non il proprio nome. William Roberts, primo ufficiale della nave della marina inglese Explorer, lo trova naufrago al largo delle coste del Siam e decide di portarlo con sé in patria, a Plymouth. L’Explorer sta però vivendo un momento di subbuglio: il suo capitano è sparito dopo aver ucciso alcune guardie e trafugato il tesoro da loro custodito. Inizialmente la ciurma diffida di questo ragazzino che sembra conoscere il mare meglio di sé; col tempo, però, il suo carattere disponibile e solare conquista la fiducia di tutti, soprattutto dell’ufficiale Roberts, che sembra non volersi separare da lui.

A Plymouth, Roberts porta Abel alla locanda gestita dalle tre figlie del capitano traditore. Il clima che li accoglie è di tristezza e preoccupazione: le ragazze devono affrontare il disprezzo dei compaesani e far tornare i conti di un locale ormai sempre vuoto. Fin da subito Abel, con i suoi modi disinteressati e premurosi, lega con le tre giovani. Si instaura così un clima famigliare che porta Abel a volersi fermare alla locanda. Potrà così aiutare le ragazze ad affrontare le sfortune conseguenti al presunto tradimento del padre, cercando di riscattarne la figura. Abel ha anche un altro obiettivo che lo lega a questa città: Plymouth e i suoi abitanti sembrano riecheggiare il suo passato. In particolare, Rebecca, la donna che gestisce il Pillar, il bordello della città, sembra essere legata a lui in qualche modo. Abel, quindi, è deciso a scoprire se la città possa finalmente rivelargli quel passato che proprio non riesce a ricordare. 

E poi c’è il porto proibito; Abel osserva il mare, e all’orizzonte, di tanto in tanto, scorge il profilo di un’isola misteriosa avvolta dalla nebbia, che lo richiama a sé. Cosa significa? Esiste veramente o è solo un’allucinazione? C’è un legame tra questa visione ricorrente e la sua misteriosa amnesia?

Un grande lavoro artistico

… credo che ogni poesia desideri trovare la strada per parlare al cuore di chi l’ascolta e farsi interamente sua! E quando succede… chi l’ha scritta ha assolto il suo compito, no?
T. Radice, S. Turconi, Il porto proibito, Milano, BAO Publishing, 2015, p. 94.

Il porto proibito è una perfetta unione tra disegni e sceneggiatura: il tratto della matita di Turconi, delicato e avvolgente, si sposa perfettamente con l’intensa sceneggiatura di Radice. Il risultato è quindi una graphic novel dall’equilibrio squisito. Le vicende si snodano lentamente, permettendo al lettore di affezionarsi ai numerosi personaggi che costellano l’intera graphic novel. Infatti, non è solo la storia di Abel a essere raccontata: ma anche quella di Rebecca, delle figlie del capitano fuggiasco e del primo ufficiale Roberts, della Plymouth dell’epoca e dei mari solcati dalla marina inglese.

Questo romanzo a fumetti è infine anche un omaggio alla letteratura inglese. Infatti, i riferimenti e le citazioni alle grandi opere letterarie dell’Ottocento sono numerosi: a volte espliciti, a volte ben amalgamati nella narrazione generale. Di certo arricchiscono un’opera già di per sé di qualità, e Il porto proibito si ammanta così anche delle atmosfere della tradizione letteraria dell’avventura per mare. Tra le pagine, il lettore appassionato potrà quindi ritrovare Byron, Coleridge e anche il più pop Stevenson.

Realizzate interamente a mano e a matita, le tavole disegnate da Turconi rafforzano le atmosfere quasi oniriche della storia raccontata. Se ne evince uno stile personale e inconfondibile, al quale il tratto caldo della matita regala atmosfere romantiche. L’espressività dei personaggi e gli scenari rappresentati si cristallizzano in momenti visivi da guardare e riguardare.

Sul sito di BAO Publishing è possibile leggere alcune tavole della graphic novel.

Gli autori e il successo del Porto proibito

Il porto proibito è una vera perla del fumetto italiano. L’eccezionale capacità narrativa di Teresa Radice e Stefano Turconi emerge in modo limpido da questa graphic novel. Entrambi hanno all’attivo un’esperienza decennale con Topolino e Disney. È stato proprio il Topo, infatti, a farli conoscere: da questo incontro, oltre a essere nato il loro matrimonio, sono scaturite opere di successo, come il fumetto per bambini Viola giramondo o l’adattamento per Topolino di Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen, senza dimenticare Non stancarti di andare e il recente La terra, il cielo, i corvi, già best-seller.

Attualmente Il porto proibito è disponibile in digitale o nella versione artist edition (un po’ più costosa, ma sicuramente meritevole) ed è stato tradotto in francese, spagnolo e inglese. Nel 2015, l’anno di uscita, si è aggiudicato il premio Gran Guinigi come Miglior graphic novel, e, nel 2016, il premio Attilio Micheluzzi come Miglior fumetto.

Nel novembre 2019 è uscito anche Le ragazze del Pillar. Volume 1 che racconta alcune vicende autoconclusive delle singole ragazze del Porto proibito. L’opera ha vinto il premio Gran Guinigi 2020 come Miglior sceneggiatura. Come scritto sul sito di BAO, questo primo volume si inserisce in un «mosaico narrativo più ampio di una storia lunga, destinata a dipanarsi negli anni, armonicamente, e BAO Publishing pubblicherà a due capitoli alla volta, all’incirca ad anni alterni». 

Illustrazioni a cura di Caterina Cornale.