Scarlett Thomas e i suoi romanzi: quando si dice “avere una fervida immaginazione”

Reading Time: 7 minutes

Che cos’hanno in comune una studentessa di filosofia, un’esperta in crittografia, sei giovani in cerca di lavoro, una scrittrice sul lastrico, un ragazzo allergico al sole, una famiglia in lutto e un gruppo di adolescenti con disturbi alimentari? Nulla, apparentemente. E non è nemmeno l’incipit di una barzelletta. 

In realtà, c’è un elemento che li accomuna tutti: Scarlett Thomas, l’autrice britannica che li ha creati. La Divulgatrice ci tiene molto a farvela conoscere, dal momento che in Italia – sebbene i suoi principali romanzi siano stati tradotti e pubblicati – non è particolarmente conosciuta.

Nel mese dedicato all’immaginazione, dunque, siete invitati ad aprire la mente e a lasciarvi guidare attraverso i diversi mondi immaginati da Scarlett Thomas o, meglio ancora, attraverso i suoi diversi modi di immaginare il mondo.

Prima di partire: alcuni punti fermi

La frase conclusiva del paragrafo precedente non è messa lì a caso: Scarlett Thomas e i suoi personaggi si perdono spesso in sottigliezze linguistiche di questo genere. I protagonisti delle sue storie, infatti, sono tutti dei “cervelloni”; delle menti brillanti, più o meno giovani, che si interrogano sulle questioni più profonde della vita fino al punto di smarrirsi nelle loro stesse elucubrazioni.

Per il fatto di essere “pensanti”, i protagonisti della Thomas sono anche sempre degli outsider, dei solitari pieni di angosce, che fanno lavori inusuali e vivono ai margini di quella che si potrebbe considerare la normalità.

Non fatevi però spaventare: il bello di questi romanzi sta proprio nella capacità dell’autrice di affrontare le tematiche esistenziali più profonde con uno stile leggero e accattivante. Lo humor fa sempre da padrone, anche nei contesti più tragici: l’estrema intelligenza dei personaggi sfocia spesso nell’autoironia e in visioni piuttosto disincantate delle diverse situazioni. D’altro canto, talvolta sono le situazioni stesse a essere talmente bizzarre da non permettere al lettore di trattenere sorrisi e risatine.

La lettura può non essere sempre scorrevole e può capitare di dover tornare indietro tra le righe per sbrogliare ragionamenti particolarmente complicati. Un po’ di sforzo mentale è senz’altro richiesto per stare al passo con i “cervelloni” di Scarlett Thomas, ma ne vale la pena. Partiamo!

Che fine ha fatto Mr. Y?: un trip mentale

Che fine ha fatto Mr. Y? (The End Of Mr. Y, 2006) non è il romanzo d’esordio della Thomas, ma è quello che ha avuto più successo, nonché il più fantasioso. Per gasarsi un po’, agli amanti del trip mentale potrebbe essere sufficiente sapere che il nome della protagonista, Ariel Manto, è in realtà l’anagramma di I am not real (ionon sonoreale). In ogni caso, la Ariel in questione è una studentessa di filosofia alle prese con la scomparsa del suo relatore.

Niente di strano, penseranno gli studenti, ma Ariel scopre che il professor Burlem nasconde tra i suoi documenti un vecchio libro maledettoChe fine ha fatto Mr. Y? – in cui si spiega come preparare un intruglio capace di aprire, a chi lo beve, le porte della Troposfera. Questa consiste in una specie di spazio-tempo metaforico, nel quale è possibile viaggiare attraverso la mente e i pensieri degli esseri viventi.

Da brava outsider e decisa a scoprire la verità sul suo professore, Ariel comincia a passare sempre più tempo nella Troposfera, scoprendone i segreti e i lati oscuri, rischiando la propria vita e salvandone altre. Che fine ha fatto Mr. Y? è un’avventura complessa e travolgente basata, in fondo, sull’amore per il pensiero e la conoscenza. Un ottimo modo di approcciarsi allo stile di Scarlett Thomas. 

PopCo: tra matematica e dinamiche aziendali

Tra i romanzi della Thomas, PopCo (PopCo, 2004) è quello che maggiormente rappresenta l’idea – cui accennavo sopra – di una situazione talmente grottesca da risultare esilarante. Buona parte della storia è ambientata in un castello sperduto nella campagna inglese, in cui i dipendenti di una multinazionale produttrice di giocattoli vengono relegati per una sorta di ritiro creativo.

La socialità forzata, i giochi e le attività di gruppo appaiono più imbarazzanti di quello che già sono perché filtrati attraverso la sensibilità della protagonista. Alice Butler è una giovane matematica ed esperta di crittografia, che alla PopCo progetta giochi di logica e interpretazione di codici per bambini intelligentissimi. È facile capire come l’intero contesto non possa che metterla a disagio e su questo aspetto la Thomas calca notevolmente la mano.

È un colpo da maestro, il suo, perché con questo escamotage riesce ad alleggerire i punti più complessi della trama. Il primo è strettamente matematico e legato al passato di Alice: suo nonno, morendo, le ha lasciato un codice da decifrare che dovrebbe condurla a un tesoro nascosto. L’altro è di natura sociale e riguarda la protesta sotterranea dei dipendenti della PopCo contro le politiche di sfruttamento perpetrate dall’azienda.

Descritto così PopCo può sembrare davvero complicato. Non si può negare che lo sia, ma è anche e soprattutto un romanzo avvincente e divertente.

L’isola dei segreti: rapimento e riscatto

Molto più semplice, ma non meno accattivante, è la trama dell’Isola dei segreti (Bright Young Things, 2001). Sei giovani, tre ragazze e tre ragazzi, si presentano a un misterioso colloquio di lavoro, vengono drogati e si risvegliano su un’isola deserta. Qui vi è una casa dotata di tutti i comfort e di scorte notevoli di cibo e bevande.

Nonostante lo shock iniziale, la possibilità di fuga viene quasi subito scartata: l’accesso al mare non è agevole e, soprattutto, nessuno di loro ha davvero qualcuno o qualcosa da cui tornare. Come già accennato, questo è uno dei principali leitmotiv della Thomas: menti talmente brillanti da risultare inadatte a qualsiasi posto nel mondo.

La parte centrale del libro è interamente dedicata a una sessione di “obbligo o verità”, che i ragazzi organizzano per passare la serata: paure, angosce, traumi, tutto l’orrore dell’essere umani si svela pian piano ed è davvero difficile staccare gli occhi dal libro. La trama è semplice perché è pretestuosa: l’isola deserta di certo aggiunge un po’ di mistero, ma quello che conta in questo romanzo, più che il rapimento, è il riscatto di chi si sente perso e, finalmente, scopre di poter appartenere a qualcosa.

Il nostro tragico universo: teorie new age e scherzi del destino

Meg Carpenter è forse la meno sfigata dei personaggi di Scarlett Thomas. La protagonista del Nostro tragico universo (Our Tragic Universe, 2010) ha un fidanzato, un amante, degli amici e un cane; per vivere scrive recensioni e fa la ghost writer per una serie di romanzetti fantascientifici, sebbene sogni di diventare una vera scrittrice.

Il suo approccio alla vita cambia quando, per uno scherzo del destino, si trova costretta a leggere La scienza dell’immortalità, una teoria su come il genere umano potrebbe rinascere dopo la fine del mondo e vivere per sempre. Dallo scetticismo più totale, Meg passa lentamente a considerare l’importanza di un approccio più fatalista e “tragico” alla propria esistenza; in parole povere, esce dalla sua comfort zone e inizia a vivere.

Il nostro tragico universo non è un libro semplice; è più che altro un trattato filosofico travestito da romanzo, tanto che potrei direttamente consigliarvi di leggerlo due volte. Lo humor e lo stile sono gli stessi degli altri libri, ma la tematica riesce a essere esplorata molto più in profondità. Meg, all’inizio, sembra una protagonista atipica, perché può considerarsi una persona nella norma. Davanti agli occhi del lettore, però l’autrice la plasma e la trasforma, rendendo anche lei una perfetta protagonista á la Scarlett Thomas.

Il giro più pazzo del mondo: un po’ di respiro

Decisamente più solare – lo si deduce già dal titolo – è Il giro più pazzo del mondo (Going Out, 2002). Lo definisco così perché è proprio intorno al sole che ruotano le vite dei protagonisti, Luke e la sua migliore amica Julie. Lui è affetto da una rarissima malattia che lo rende allergico alla luce del giorno, motivo per cui la madre non gli ha mai permesso di uscire di casa. Julie non ha nessuna malattia, ma vive nella costante paura di morire. In questo romanzo, il livello di psicosi è altissimo, nonostante lo si legga più velocemente di altri e, comunque, con il sorriso sulle labbra.

Intorno a Luke e Julie ruotano altri personaggi, i ragazzi del vicinato, che li aiutano nella loro missione di raggiungere un guaritore nel Galles. Per evitare che Luke muoia lungo la strada, gli amici pensano alle soluzioni più assurde e fantasiose: una tuta spaziale di carta stagnola, ad esempio, con tanto di casco integrale.

Per i buoni sentimenti e il lieto fine che lo contraddistinguono, Il giro più pazzo del mondo rischia di risultare il più debole dei romanzi di Scarlett Thomas, sebbene svisceri malesseri di ogni genere. Va riconosciuto, però, che è anche uno dei primi lavori dell’autrice: l’ordine che ho scelto di seguire nella presentazione è sì cronologico, ma fa riferimento alle pubblicazioni italiane.

Il messaggio segreto delle foglie: questioni di famiglia (e di botanica)

Anche in quella che viene definita come l’opera più matura dell’autrice britannica, Il messaggio segreto delle foglie (The Seed Collectors, 2015), i protagonisti sono piuttosto nevrotici e complessati. Si tratta dei membri della famiglia Gardener, famosa per affibbiare a tutti i suoi componenti nomi di piante o di fiori.

La morte della zia Oleander costringe tutti a fare i conti con il proprio passato, segnato dalla scomparsa di tre donne della famiglia, partite alla ricerca di una pianta misteriosa e mai più tornate indietro.

Ancora di più che nel Nostro tragico universo, in questo romanzo Scarlett Thomas si concentra quasi totalmente sull’evoluzione interiore dei personaggi, abbandonando le situazioni surreali e offrendo così uno spaccato di vita più autentico, con i suoi pro e i suoi contro.

Oligarchia: la svolta teen

Dopo quella che sembra una pausa di qualche anno, in cui, in realtà l’autrice pubblica i primi tre volumi di una saga fantasy per ragazzi, esce il suo romanzo più recente, Oligarchia (Oligarchy, 2019). Esso ha per protagoniste delle adolescenti, ma riesce a essere l’opera della Thomas dai contenuti più abbietti.

Ancora una volta, c’è un totale cambio di scenario: la vicenda si svolge in un collegio femminile inglese dove Tash, figlia quindicenne di un oligarca russo, viene mandata a studiare. Tutte le ragazze del collegio sono in qualche modo ossessionate dalla forma fisica, non si fa altro che parlare di diete e disturbi alimentari. Senza contare la ricerca disperata di contenuti pornografici sui social, ai quali le ragazze non hanno accesso, ma che in qualche modo raggiungono.

Lo stile della Thomas è qui molto più asciutto, più moderno in un certo senso, il che permette di leggere il libro praticamente tutto d’un fiato. Di nuovo, il contesto e gli avvenimenti sono grotteschi al punto da diventare divertenti, sebbene quella a cui si assista è una vera e propria tragedia dei nostri tempi.

Arrivo: cosa c’entra l’immaginazione?

Può darsi che questo tour vi abbia confuso e, forse, fatto perdere il filo del ragionamento. Perché la Divulgatrice ha scelto Scarlett Thomas come sua personale paladina dell’immaginazione?

Con l’eccezione di Che fine ha fatto Mr. Y?, gli altri suoi romanzi parlano a tutti gli effetti di realtà: dal ritiro aziendale alle adolescenti bulimiche, non c’è un avvenimento che non possa verificarsi nella vita vera.

Ma in quante situazioni e avvenimenti diversi è capace di destreggiarsi una mente creativa? Quella di Scarlett Thomas sembra non avere confini. Ogni romanzo è una sua personale visione del mondo, immaginata in tutte le sue sfaccettature e dettagli, approfondita quasi fino alla morbosità e per questo sempre capace di coinvolgere al cento per cento.

L’autrice britannica esplora la vita con un occhio geniale, immaginando e costruendo mondi interi intorno a un singolo elemento e permettendo così al lettore di aprire la mente e dare libero sfogo alla propria immaginazione. Non a caso, Scarlett Thomas è anche docente di scrittura creativa.

A questo punto, non vi resta che trovare il romanzo più adatto a voi e cominciare. Per fortuna la scelta è ampia: una volta preso il via, farete fatica a smettere. Buona lettura!

Illustrazione a cura di Francesca Pisano.