Apocalypse Now e Cuore di tenebra: orrore e smascheramento

Apocalypse Now e Cuore di tenebra: orrore e smascheramento

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Oggi la Divulgatrice porta in Galleria Millon due capolavori a confronto: il racconto Cuore di tenebra di Joseph Conrad e il film Apocalypse Now di Francis Ford Coppola. Il film ispirato a questo racconto è diventato un vero e proprio cult, uno dei film di guerra più apprezzati di sempre. Sebbene le due opere presentino molti punti in comune, la tenebra raccontata assume una densità diversa nelle due narrazioni.

La chiave di volta in entrambi è il personaggio di Kurtz, uomo emblematico, genio pazzo, pronto a smascherare le ipocrisie del mondo che si considera civilizzato e capace di capire e sorreggere l’orrore della natura umana. Le corrispondenze tra i due Kurtz sono molte. Coppola ha approfondito in modo quasi ossessivo questa figura, leggendo e rileggendo il racconto di Conrad. Per risolvere meglio il personaggio, si è anche ritirato nella giungla filippina, dove Apocalypse Now è stato girato, con Marlon Brando come interprete di Kurtz.

In questo articolo la Divulgatrice ci racconta, con qualche spoiler di entrambe le opere (quindi chi ancora non le conosce legga l’articolo a suo rischio e pericolo!), come le corrispondenze e le diversità tra racconto e film vadano a convergere nel brutale smascheramento della manifestazione ipocrita della volontà occidentale che altro non è che un susseguirsi di orrori fini a se stessi.

Apocalypse Now: la trama

Apocalypse now è ormai una delle più celebri pellicole di guerra di Hollywood. Quante persone conoscono la citazione «mi piace l’odore del napalm al mattino» dell’eccentrico colonello Kilgore? O la scena dell’attacco dagli elicotteri con La cavalcata delle Valchirie di Wagner come sottofondo? 

Ambientato durante la Guerra del Vietnam, racconta il viaggio di Willard (Martin Sheen) lungo il fiume Nung, alla ricerca di Kurtz (Marlon Brando), ex alto ufficiale dell’esercito americano diventato disertore. La missione di Willard è capire, per conto dell’esercito americano, cosa stia succedendo nel cuore della giungla vietnamita. Girano infatti strane voci su Kurtz: sembra che abbia dato vita a una sorta di culto depravato del quale egli stesso è il fulcro. Willard quindi affronta un viaggio non solo alla ricerca di questa figura mitologica: la ricerca di Kurtz si trasforma in un’esplorazione della natura umana, brutale e orrifica, che si manifesta nella guerra.

Definito uno dei capolavori di Francis Ford Coppola, il viaggio onirico e a tratti psichedelico nella Guerra del Vietnam proposto da Apocalypse Now gli valse la nomination a otto Oscar e due vittorie, come miglior sonoro e miglior fotografia. Vinse anche la Palma d’oro al 32° Festival di Cannes.

Una gestazione complessa

Apocalypse Now uscì nelle sale per la prima volta nel 1979, dopo una gestazione più lunga del previsto. Coppola iniziò a lavorarci nel 1975, anche se l’idea di adattare il racconto Cuore di tenebra di Joseph Conrad era già nata nel 1969. A causa di numerosi imprevisti (come un tifone che distrusse il set, il governo delle Filippine che osteggiò più volte la realizzazione, un infarto dell’attore protagonista) le riprese si allungarono per anni, portando allo stremo tutta la troupe. Come riporta Eleonor Coppola, moglie del regista, in Diario dell’Apocalisse. Dietro le quinte del capolavoro di Francis Ford Coppola, Apocalypse Now richiese un lavoro quasi ossessivo. A partire dalla sceneggiatura e dalla rilettura compulsiva del racconto, fino al montaggio e alla realizzazione del sonoro, Coppola si lasciò trascinare da una realizzazione maniacale.

L’uscita del film, prevista inizialmente per il 1977, fu infatti posticipata di due anni. Il lavoro di montaggio e di sonorizzazione fu trascinato all’estremo e i continui ritardi fecero aumentare i costi di produzione da dodici a trenta milioni di dollari. La costante ricerca della perfezione si è manifestata anche nei successivi rimaneggiamenti voluti da Coppola. Nel 2001 è uscito Apocalypse Now Redux che allunga il film originale di quarantasette minuti, inserendo un nuovo capitolo e modificando leggermente il finale; nel 2019 è invece uscito Apocalypse Now Final Cut, versione fortemente voluta da Coppola e da lui definita come la migliore.

L’ispirazione dal racconto

Come già accennato, Apocalypse Now prende vita dalle pagine del racconto lungo Cuore di tenebra dello scrittore polacco-britannico Joseph Conrad. Le corrispondenze sono infatti numerose, nonostante l’ambientazione sia completamente diversa. Cuore di tenebra è infatti ambientato a fine Ottocento e racconta il viaggio del marinaio Charles Marlow in Congo, nel cuore di quella che veniva definita “Africa nera” (ora Africa subsahariana), alla ricerca del commerciante d’avorio Kurtz. Il contesto che porta alla narrazione della storia è senz’altro più romantico e inevitabilmente letterario rispetto a quello del film – ovviamente, essendo cinema e libro due medium diversi. Marlow, durante l’attesa dell’alta marea, al porto di Londra, rievoca all’equipaggio dello yacht Nellie il viaggio avvenuto anni prima lungo il fiume Congo, alla scoperta di un Paese all’apparenza selvaggio e incivile. 

Il racconto si costituisce quindi per elementi esotici, di esplorazione e di scoperta del diverso. Il cuore di tenebra in cui Marlow si ritrova immerso non è però quello di un Congo percepito come primordiale, abitato da popoli incivili e selvaggi, ma quello dell’essenza umana. Il protagonista, alla ricerca di un Kurtz impazzito nella giungla africana, oggetto di un culto quasi idolatrico, scopre come la tenebra risieda nell’uomo e che la contrapposizione tra civile e selvaggio è una costruzione della volontà di potenza.

Il fiume come discesa negli Inferi

Uno degli elementi intorno a cui si rafforza la corrispondenza di Apocalypse Now e Cuore di tenebra è il fiume. Infatti, in entrambe le narrazioni il viaggio nell’apocalisse e nella tenebra si svolge principalmente su un’imbarcazione, rispettivamente sul fiume Nung e sul fiume Congo.

Sia Willard sia Marlow si ritrovano quindi accompagnati da un equipaggio che li sostiene e che con loro discende nell’abisso. Il viaggio sembra quasi simboleggiare una discesa nell’Ade, sia fisica che spirituale, per il gruppo di naviganti. Il film e il racconto sono costellati da vicende che vanno ad approfondire il tema della Guerra del Vietnam da una parte e quello del colonialismo dall’altra, analizzando la brutalità di quello che si definisce il mondo civilizzato.

Cuore di tenebra si rivela un’aspra critica alla presunzione del colonialismo inglese. La sintesi a cui giunge Conrad è che la tenebra, la natura selvaggia dell’uomo, non è legata a una condizione geografica e sociale. Può manifestarsi in modo differente, ma l’essenza è la stessa. La manifestazione della volontà occidentale è anche uno dei punti cardine di Apocalypse Now: la guerra è un orrore fine a se stesso perpetuato da quelle culture che si definiscono “civilizzate” per raggiungere lo scopo ottocentesco della conquista.

Questa conclusione si manifesta per entrambe le narrazioni nella figura di Kurtz, un uomo che dalla civiltà è disceso negli Inferi per diventarne l’unico dio. Adorato incondizionatamente, domina per il solo scopo di dominare.

L’orrore

Sebbene condividano il nome, i Kurtz delle due narrazioni non corrispondono sempre. In Cuore di tenebra è un commerciante d’avorio che si direbbe semplicemente impazzito. In Apocalypse Now invece assume un ruolo ancora più cruciale. Il film è un’analisi critica della Guerra del Vietnam, girato a ridosso della fine del conflitto stesso. Il Kurtz di Marlon Brando è un disertore, un uomo che rifiuta l’esercito americano per affermare se stesso, al di sopra anche della potenza bellica.

Infatti lo scopo di Willard, a differenza di quello di Marlow, non è solo capire cosa stia succedendo nel cuore di tenebra della giungla, ma eliminare quell’uomo che osa sfidare e soprattutto smascherare la volontà del sedicente Occidente civilizzato. Kurtz viene presentato come un uomo potente, sempre in penombra, che sembra aver raggiunto la più alta consapevolezza sul significato della natura umana. Con la sua parola è capace di ammaliare gli indigeni come i soldati americani. Grazie alla sua volontà equipara i nemici, orientandoli verso qualcosa che sembra essere diverso dalla guerra, ma che in realtà è sempre una manifestazione della volontà di potenza occidentale.

Alla fine entrambi i Kurtz muoiono. Ma se in Cuore di tenebra Kurtz decide di abbandonare quel culto da lui creato, morendo poi di morte naturale e rendendosi conto solo alla fine dell’orrore della vita, in Apocalypse Now Kurtz si lascia uccidere consapevole dell’inutilità della manifestazione occidentale. Entrambi se ne vanno pronunciando «l’orrore! L’orrore!».

Apocalypse Now: l’urgenza di attualizzare l’orrore di Cuore di tenebra

Il film è indubbiamente riconosciuto come uno dei capolavori di Coppola. Non solo per il grande valore artistico e l’immenso lavoro, ma anche per il racconto che fa di un evento che ha segnato la storia del Novecento. Affrontare il tema della Guerra del Vietnam a soli quattro anni dalla conclusione del conflitto, dopo un ventennio di proteste, contraddizioni e una generazione distrutta, ha certamente definito il peso di quest’opera.

Coppola non ha voluto semplicemente raccontare una guerra, ma smascherare l’ipocrisia occidentale. E ha voluto farlo basandosi su Cuore di tenebra e la controversa figura di Kurtz. L’assassinio del disertore e l’uomo che poi prende il suo posto simboleggiano l’orrore perpetuo e fine a se stesso di quei Paesi che si definiscono Occidente. La chiave di lettura del film sta proprio nella risoluzione della figura di Kurtz. Muore, rendendosi conto dell’orrore, senza liberarsi di questo, consapevole che la tenebra non distrugge solo il diverso, ma anche se stessa.

Illustrazione di Francesca Pisano.