Anaïs Nin, Henry Miller e l’erotismo (poco) tra le righe

Anaïs Nin, Henry Miller e l’erotismo (poco) tra le righe

Reading Time: 5 minutes

Le corrispondenze spesso non sono immediate. A volte due persone non potrebbero sembrare più diverse tra loro, ma celano un legame profondo, appassionato e travolgente. In comune Anaïs Nin e Henry Miller avevano molto poco, ma entrambi coltivavano un amore sviscerato per le parole e l’arte della scrittura: una passione che li ha portati a logorarsi. Ne parla oggi la Divulgatrice.

anais nin
Anaïs Nin.
Fonte: Wikipedia.

I protagonisti: Anaïs e Henry

Francia. Angela Anaïs Juana Antolina Rosa Edelmira Nin y Culmell, conosciuta come Anaïs Nin, è una delle scrittrici più eclettiche, controverse ed evolute che la letteratura contemporanea abbia mai incontrato. Comincia tutto con i suoi diari, scritti a partire dal 1914: centocinquanta volumi, trentacinquemila parole. Anaïs ha solo undici anni, e in quelle pagine racconta il suo rapporto triste e tormentato con il padre, una figura totalmente assente dalla sua vita. Descrive con lucida criticità ogni dettaglio del genitore e le parole di disprezzo che le riserva. La prima, grande, delusione d’amore della scrittrice.

Stati Uniti. Henry Valentine Miller, conosciuto come Henry Miller, è uno scrittore ormai di mezz’età, dallo stato sentimentale instabile e una vita da “scappato di casa”. È nel mezzo di una crisi esistenziale riguardo a Tropico del Cancro, il romanzo che poi lo porterà alla ribalta, quando incontra Anaïs Nin. E lo fa nel luogo più indicato per questo tipo di storie, la città dove tutto può succedere: Parigi.

Parigi, il cuore dell’incontro

Ho conosciuto Henry Miller, ho visto un uomo che mi piace… Un uomo che è attraente, non autoritario ma forte, un uomo umano che ha sensibile coscienza di ogni cosa. È un uomo la cui vita dà l’ebbrezza… è come me.

A. Nin, Diario, 2001, Roma, Bompiani, vol. I, p. 59.

I due si conoscono intorno alla fine del 1931, durante un pranzo. Lei ha soltanto ventotto anni ma è già sposata, inquieta, intrappolata. Scrive ancora il suo diario, il suo meccanismo di autodifesa. Lui ha quarant’anni, anche lui è sposato (ma non è mai stato un problema), si trova in Europa da solo alla ricerca di ispirazione. Non potrebbero essere più diversi, l’unica cosa ad accomunarli sembra essere il fatto di essere entrambi scrittori esordienti. Accade però il famoso colpo di fulmine: è subito attrazione fisica dirompente e passionale. Anaïs Nin ha la fremente voglia di chi è giovane di esplorare e possedere il mondo, un tratto che colpisce e forse conquista Miller.


Iniziano le divagazioni letterarie, gli scambi intellettuali nei café parigini. La loro diventa poi una relazione amorosa molto turbolenta. La Nin inizialmente si appoggia all’amato scrittore americano, da lui studia e apprende ed esplora la sua sessualità. Poi inizia a conoscersi e lavorare autonomamente su di sé. Trascorrono dieci travagliati anni in cui i due tentano una convivenza, che fallisce miseramente e che li vede separarsi dopo poco tempo. Nel frattempo Tropico del Cancro vede finalmente la luce, nel 1934, e Anaïs Nin continua a dedicarsi ai suoi diari, che saranno pubblicati a partire dal 1966.

La passione viscerale per le parole

Non so da dove cominciare! La mia mente è inondata, satura di materiale […]. Buon Dio, mi pare davvero di impazzire se penso di dover trascorrere anche un solo giorno senza scrivere.

A. Nin, H. Miller, Storia di una passione, 2013, Roma, Bompiani, p. 26.

Quella che forse non è decollata come una stabile storia d’amore ha però coronato l’inizio di un forte legame, una passione quasi ossessiva per le parole e lo scorrere incessante dell’inchiostro sulla carta. Per la Nin, scrivere è l’unico modo per chiarire la sua mente confusa, per marcare indelebilmente l’abbandono del padre e per orientarsi meglio nella sua vita sentimentale segnata dal traumatico evento. Il diario svolge per la “donna bambina spagnola”, come venne ribattezzata dal critico letterario Edmund Wilson, un ruolo terapeutico: un potere della scrittura che Henry Miller conosceva bene.

Questa “dipendenza” dalla parola si evince dal passaggio, citato in apertura del paragrafo, della lettera che Miller scrisse alla Nin. Forse per questi motivi la loro corrispondenza, durata oltre vent’anni, è stata molto più solida e forte della loro relazione “fisica”. Le parole, per entrambi, hanno un valore inestimabile e profondo, e i due in merito paiono capirsi appieno. Le prime lettere che si scambiano sono colme infatti di consigli reciproci sulla scrittura. Si leggono e correggono, chiamando in causa diversi autori tra cui Lawrence, Gide, Proust, Dostoevskij, che per Miller sono un riferimento imprescindibile. L’uno diventa l’editor dell’altra: un modo insolito ma efficace di esprimere rispetto e amore.

Anaïs Nin e Henry Miller
Anaïs Nin e Henry Miller.
Fonte: Metropolitan Magazine.

La sessualità: un tabù scardinato da entrambi

Puoi credermi, Anaïs. Tu sei la mia donna e io devo averti tutta per me e mai rinuncerò a te. Ho commesso il grosso errore che tu mi facessi da mamma. Ma ora sono forte e ho fiducia nei miei poteri. Aprirò una strada per ambedue.

A. Nin, H. Miller, Storia di una passione, 2013, Roma, Bompiani, p. 292.

È proprio nei Diari di lei che si coglie l’urgenza di conoscere ed esplorare la propria sessualità. Lo fa in pieno nelle sue prime opere pubblicate, The Mystic of Sex e Unprofessional Study. Che siano un modo per mettere su carta i pensieri dell’autrice sull’erotismo, o un suo modo per difendere l’amico Henry Miller, bersagliato dalla censura per i temi dei suoi scritti, non è dato saperlo. Si tratta tuttavia di una novità, nel mondo puritano di quegli anni: una donna che parla di sessualità è destinata a inorridire quella società, ma a rivoluzionare la nostra. L’immaginazione dell’autrice – che secondo alcuni critici è presente in una grande percentuale dei suoi Diari – è al centro della sua scrittura, a volte talmente labile che non si distingue dalla realtà. Per questo, forse, parlare di sesso le è riuscito così bene. Richiede anch’esso un grande lavoro di immaginazione e fantasia, due doti che sicuramente ad Anaïs Nin non mancavano.


Questo lavoro di fantasia e immaginazione ritornerà nell’aprile del 1940, quando a Henry Miller viene offerto un compenso per scrivere racconti erotici. Per lo scrittore è una punizione quasi dantesca: scrivere su commissione, oltretutto racconti di fantasia. Non ce la fa, li lascia ad Anaïs Nin e nasce Il delta di Venere, pubblicato postumo nel 1977. Oggi diremmo che lui li ha “scaricati” a lei: la verità è che le ha dato l’opportunità di liberarsi e lasciare andare la sua fantasia nel modo più spensierato possibile. E il cosiddetto gangster di Brooklyn ha fatto un regalo implicito anche a noi. Aprendo le porte ad Anaïs Nin le ha aperte a intere generazioni di autrici e giovani ragazze. Tocca quindi ringraziare uno scaricabarile, e pure Capricorno.

Illustrazione a cura di Martina Nenna.