Intervista illustrata: Luigi Leuce

Reading Time: 3 minutes

Oggi il Curatore porta all’attenzione dei lettori l’arte di Luigi Leuce. Disegna sin dalla tenera età e si è laureato all’Accademia di Belle arti di Torino, città in cui vive. Lavora come illustratore e art director freelance; ha collaborato con numerosi brand e realtà editoriali quali Superga, Acqua San Bernardo, La Stampa, Corriere della Sera, Rolling Stones Italia, Campari. Ama il vintage, il manifesto anni Settanta ed è alla continua ricerca di nuovi stimoli. Luigi è cresciuto in compagnia di figure come Charlie Chaplin e Charlie Bowie; si ispira ad artisti come Van Gogh, Depero, Dalì, De Chirico, Warhol.

Oltre al disegno ama fare storytelling e scrivere versi in chiave ironica, positiva e in rima, raccontando sempre quelle che sono le emozioni, i pensieri e le riflessioni che possono scaturire dai suoi colori. Cerca di regalare riflessioni simpatiche e positive a chi dedica del tempo alla sua arte. Ama poi vedere sorridere le persone che osservano i suoi “disegnini”.

Ecco la sua arte.

Qual è la tua idea di felicità?

Non posso non immaginare di custodire sempre i miei sogni, perciò la mia idea di felicità è riuscire a farlo, abbracciando le nuvole, sentendomi libero di sognare e sorridere all’idea di realizzarli prima o poi.La mia idea di felicità è quella che ognuno di noi, prima di tutto, riesca a custodire e prendersi cura dei propri sogni, così da creare un mondo più bello e colorato. Io, ad esempio, cerco di farlo sempre, ogni giorno e, comunque vada, un sorriso a fine giornata riesco sempre a ottenerlo. Non ho realizzato un sogno, ma sicuro è un buon inizio.

Qual è il tuo animale totem?

Direi il cane. Non ne ho uno ma nei miei disegni spesso è presente. Credo non ci sia amico più fedele e mi piace pensarlo sorridente e nella mia stessa direzione, mentre corro sempre di qua e di là nelle giornate piuttosto frenetiche.

Come ti immagini tra dieci anni?

Sempre colorato, magari con un cappello in testa anche io, come i miei personaggi. Ma soprattutto sempre con una bella matita in mano a metterci il cuore per andare sempre oltre i colori.

Cosa ti ha ispirato a diventare illustratore?

A essere sincero non saprei cosa con esattezza, ma sicuro c’entra l’idea di immaginare di vagare su un palloncino tra le nuvole: è un’immagine che mi affascina da sempre. Fare l’illustratore mi permette di osservare il mondo con occhi diversi, realizzare l’impossibile e assegnare colori belli accesi a qualcosa di surreale. Questa possibilità mi entusiasma tanto e credo sia quello che nutre il mio tentativo di dare importanza ai momenti, alle mie giornate e tutto ciò che mi passa in testa.

Come si svolge la tua serata ideale?

Con la pizza, ovviamente. Adoro la pizza, la mangerei tutti i giorni e credo non ci sia nulla di più bello che mangiarla dopo una giornata intensa o dopo una domenica di pieno relax. Va bene sempre, in ogni istante. Tipo stasera?!