La libreria caffè Cuore d’Inchiostro: intervista alla titolare Daniela Feltrin

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Per preparavi alla lettura, la Gallerista vi consiglia di ascoltare un brano speciale: Those sweet words di Norah Jones.

Alla ricerca di letture in previsione del periodo estivo, la Gallerista ha visitato un luogo speciale, di un genere che non si trova facilmente in Italia. In questo articolo ci vuole parlare di una realtà gestita da due donne – e con un personale tutto al femminile – che hanno deciso di cambiare la propria vita e aprire una libreria-caffetteria all’interno di una villa storica.

Ebbene, la nostra Gallerista è andata a trovare Daniela Feltrin e Stefania Ladano della libreria caffè Cuore d’Inchiostro di Villa Rezzonico a Bassano del Grappa.

Si viene accolti da un’entrata maestosa, con un enorme portone in legno che dà su una grande sala illuminata da un lampadario a candelabro. Attraverso una porticina laterale si entra nella libreria, dove Daniela saluta i clienti con un sorriso. L’ambiente interno è dato da tre stanze arredate in stile e dai soffitti stuccati: gli scaffali con i libri incuriosiscono e la sala dedicata alla caffetteria apre su di un ampio portico colonnato. Un sottofondo musicale jazz e un invitante profumino di qualcosa di dolce appena sfornato mettono a proprio agio.

Daniela, avete aperto nel settembre 2020, nel bel mezzo della pandemia: non possiamo immaginare le difficoltà. Ma raccontami, cosa ti ha spinto ad aprire la tua libreria indipendente?

Sono sempre stata una grande lettrice e il mio sogno era di aprire una libreria. Viaggiando con mio marito, mi sono innamorata delle librerie con caffetteria dei Paesi anglosassoni e così ha iniziato a frullarmi nella testa questo sogno di aprirne una mia, dove poter mettere a disposizione delle persone un luogo rilassante, dove poter ritagliarsi un po’ di tempo per sé e dove poter parlare di libri.

Cosa distingue e rende unico questo luogo, secondo te?

La nostra libreria caffè si distingue dalle altre librerie per la commistione tra i libri e la caffetteria; infatti, abbiamo deciso di far incontrare questi due mondi in un unico ambiente. Aggiungo che una grossa differenza rispetto alle altre librerie sta anche nella scelta dei volumi che esponiamo, dai libri illustrati ai generi fantasy, horror, fantascienza e narrativa di nicchia. Abbiamo scelto di dare più rilevanza a case editrici minori che però hanno in catalogo delle vere e proprie chicche letterarie.

Non ho potuto non domandarmi da dove avete tratto ispirazione per il nome della vostra libreria. Ammetto che c’è una piccola scommessa in corso, qualcuno dello staff pare avere una teoria…

Il nome della nostra libreria è ispirato a un libro fantasy che ho molto amato: Cuore d’inchiostro, il primo volume della trilogia della scrittrice Cornelia Funke Mondo d’inchiostro. L’idea che una persona leggendo possa trasportare i personaggi di un libro nella realtà mi ha stregata.

Indovinato! Era proprio a quel libro che stavamo pensando. Ma qual è il tuo libro preferito e quali letture hanno fatto di te la persona che sei oggi?

Il mio libro preferito in assoluto è Il signore degli anelli ma anche altre letture hanno influenzato ciò che sono ora: Il conte di Montecristo, Uomini e topi, tutta la produzione di Ray Bradbury, come pure Bram Stoker con Dracula e IT di Stephen King.
In generale, direi che il mio genere letterario preferito è sicuramente il fantasy e apprezzo molto anche i testi sul folklore.

Immagino che la scelta musicale per un ambiente simile non sia libera – anche se incuriosirebbe del metal, dentro a questo ambiente così classico. Il jazz è stata una scelta “obbligata”? Quale musica ti piace?

Per quanto riguarda la musica sono sempre stata attratta da molti generi, dal rock alla AC/DC per passare poi per il jazz classico di Ella Fitzgerald e per le grandi voci come Katie Melua, Yael Naim, Annie Lennox, George Michael. Alla fine, musicalmente, sono onnivora, e come per i libri, nel nostro locale preferiamo colonne sonore che esulano da ciò che passa per radio a tutte le ore.

Cosa consigli a chi vorrebbe aprire una libreria al giorno d’oggi?

Di libri non si vive, spesso questo è ciò che ci si sente dire. Io sono dell’idea che una libreria indipendente sia sempre un valore aggiunto per il territorio. Un consiglio che mi sento sempre di dare è di scegliere dei settori dove specializzarsi per offrire un qualcosa in più. Inoltre è molto importante anche proporre eventi, laboratori, firmacopie e tutto ciò che ruota attorno al libro. Tassativo parlare molto con i clienti: aiutare e accompagnare nell’acquisto. Ho trovato di grande aiuto anche i social, soprattutto Instagram nel nostro caso, che ci è stato utile per farci conoscere, fidelizzare i clienti e ricevere input per titoli da proporre e idee per eventi.

Passiamo a cosa più leggere. Quale consideri come tuo animale totem?

Amo in generale gli animali del bosco, gli scoiattoli, i ricci, i topolini. Però se dovessi decidere un animale tra tutti direi il cane. E chissà, forse a breve un cucciolo potrebbe anche aggiungersi alla famiglia di Cuore d’Inchiostro!

Dulcis in fundo… Nell’ottica del connubio libreria-caffè, che colazione abbineresti al libro Cuore d’inchiostro?

Come colazione da abbinare al libro Cuore d’inchiostro mi immagino un tè con una bella fetta di torta.