Le Cronache del ghiaccio e del fuoco: un intreccio di magia e potere

Le Cronache del ghiaccio e del fuoco: un intreccio di magia e potere

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Le Cronache del ghiaccio e del fuoco è una saga fantasy epica ideata da George R.R. Martin e trasposta nella pluripremiata serie televisiva Game of Thrones. Il primo volume, di una serie ancora in corso d’opera, è stato pubblicato nel 1996 da Bantam Books; attualmente, la saga ha venduto più di novanta milioni di copie in tutto il mondo.

Nel complesso e intricato mondo da lui creato, Martin muove forze e personaggi diversi e opposti tra loro per volontà, destino e ideali. Tutto però ruota attorno al protagonista della storia: il potere, e la conseguente lotta per sedere sul trono dei Sette Regni.

Ma il Trono di Spade può davvero essere conquistato ignorando l’esistenza e la potenza della magia? Questa forza subdola, multiforme e imprevedibile si rivela, man mano che ci si avvicina al finale della storia, il vero ostacolo da superare per ottenerlo – e per salvare l’umanità intera.

Fantasy needs magic in it

Durante un’intervista rilasciata nel corso della St. Petersburg Fantasy Assembly del 2017, Martin ha dichiarato che il fantasy necessita della magia. Tuttavia, questa deve essere inserita con molta parsimonia, per evitare che la storia perda di realismo. A tal proposito, l’autore a cui Martin si è ispirato è John R.R. Tolkien, padre del Signore degli anelli. Tolkien, infatti, non ha mai abusato della magia, evitando di sfruttarla come il deus ex machina in grado di alleviare le fatiche dei suoi personaggi.

Il pericolo, con la magia, è che la vittoria possa risultare immeritata. […] Di colpo, l’eroe si ricorda che se riuscisse a trovare una determinata pianta magica, potrebbe preparare una pozione e risolvere il suo problema. E questo è barare. È estremamente insoddisfacente. […] La magia può rovinare le cose. La magia non dovrebbe mai essere la soluzione.

Intervista a G.R.R. Martin, agosto 2017.

Martin, inoltre, apprezza che nessuno dei protagonisti del Signore degli anelli sia in grado di vincere contro il Male con l’ausilio esclusivo della magia. Sarebbe semplicemente troppo facile, e ci si ritroverebbe davanti a un grande paradosso. Infatti, se bastasse pronunciare qualche formula magica per dominare il mondo, per quale motivo nessuno lo avrebbe ancora fatto? Tanto per distruggere l’Anello quanto per conquistare il Trono di Spade, bisogna affrontare morte, dolore e pericoli costanti, senza affidarsi totalmente alla magia.

L’incontrollabilità della magia

Come funziona la magia nel mondo creato da Martin? Come agisce e come si comporta? Anche su questo punto, l’autore ha le idee chiare:

Non voglio seguire le orme delle scuole di magia e delle lezioni in cui, se pronunci quelle sei paroline, accadrà sicuramente qualcosa. La magia non funziona in questo modo. La magia è giocare con forze che non si comprendono totalmente. E magari anche con esseri e dèi che non si comprendono totalmente. Si dovrebbe provare un senso di pericolo al riguardo.

Intervista a G.R.R. Martin, agosto 2017.

Niente Hogwarts, quindi. Ma se la magia non si può imparare né comprendere fino in fondo, come si fa a farvi affidamento? La risposta è tanto intuitiva quanto fumosa: semplicemente, non si può. Nel mondo martiniano, non è sempre certo che un incantesimo sortisca il risultato sperato. La magia è dotata di una sua essenza, di una propria forza di volontà. Essa non può essere imbrigliata da una semplice formula o da una bacchetta magica. Inoltre, in certi casi, l’esito di un incantesimo è legato al volere di una divinità. Thoros di Myr ha resuscitato per sette volte il compare Beric Dondarrion, ma ciò è stato possibile solo grazie all’appoggio di R’hllor, il Signore della Luce. Senza l’aiuto divino, la magia non avrebbe funzionato.

A sinistra, Thoros di Myr riporta in vita Beric Dondarrion, fonte IMDB.
In alto a destra, l’esercito dei non-morti in marcia verso Westeros, fonte Game of Thrones Wiki.
In basso a destra, Beric Dondarrion usa la magia del fuoco per incendiare la sua spada, fonte IMDB.

I molti volti della magia e alcune creature magiche

Nelle Cronache, la magia esiste sotto varie forme, tra le quali vi sono il controllo degli elementi, come il fuoco, sfruttato dai sacerdoti di R’hllor per incendiare le proprie armi; la “Vista Verde”, che consente ad alcuni personaggi, come Jojen Reed, di avere sogni premonitori; e il metamorfismo, ossia la capacità di entrare nella mente di un animale e di vivere attraverso di lui, padroneggiata ad esempio da tutti gli eredi Stark.

Esiste anche una magia oscura, una delle cui forme, praticata dai seguaci di R’hllor, è la capacità di resuscitare i morti, la stessa che consente a Dondarrion di rinascere. Questa non va confusa con la necromanzia, praticata invece dagli Estranei, che rianima i cadaveri creando dei morti viventi. Un altro tipo di magia oscura è quella del sangue, capace di salvare un uomo o almeno il suo involucro corporeo dalla morte, come nel caso di Khal Drogo; oppure di destinarvelo, come accaduto a Renly Baratheon.

Nelle Cronache vi sono anche alcune creature sovrannaturali, permeate di magia, tra cui i draghi e gli Estranei. Comunemente associati alla dinastia dei Targaryen, i primi sono strettamente correlati alla magia stessa.

Si ritiene che i draghi siano intrinsecamente connessi alla magia nel mondo. Dalla morte dell’ultimo drago nel 153 d.C., le estati si sono accorciate e gli inverni sono divenuti più freddi e rigidi, mentre gli incantesimi hanno perso potenza.

AA. VV., Dragon, A Wiki of Ice and Fire.

Ritenuti incarnazione del fuoco e della sua potenza distruttiva, queste creature si riveleranno un’imprescindibile risorsa contro gli Estranei. Dominatori del ghiaccio e provenienti dalle Terre dell’Eterno Inverno, gli Estranei sono quindi a loro opposti e complementari. Animati ma non vivi, essi hanno poteri sconosciuti agli esseri umani. E sono apparentemente indistruttibili. Nelle Cronache, sfruttano i loro poteri per esercitare la necromanzia sui cadaveri in cui si imbattono. Il loro scopo è formare un esercito di non-morti per marciare alla conquista del Mondo Conosciuto.

La magia non esiste più

Se siete arrivati a questo punto – e non conoscete le Cronache –, potreste pensare che la questione “magia” sia molto lineare. Be’, vi sbagliate. E anche di grosso. Perché nelle Cronache nulla procede con semplicità e linearità. Infatti, proprio in merito alla magia, Martin inserisce un importante elemento di contraddizione, che influenzerà gran parte dello sviluppo degli eventi. A Essos, il continente orientale, la magia è ancora praticata da stregoni e maghi; a Westeros, il continente occidentale, invece, gli abitanti sono convinti che sia ormai scomparsa dal mondo.

Ma facciamo un passo indietro. Fino a quattrocento anni prima degli eventi narrati nelle Cronache, a Essos la magia veniva approfonditamente studiata e utilizzata. In particolare, nella Libera Fortezza di Valyria, cuore pulsante della civiltà dell’epoca, i valyriani sfruttavano le arti magiche per potenziare armi, rafforzare materiali e addestrare draghi. Questa florida civiltà venne spazzata via dal cataclisma noto come Disastro di Valyria, che distrusse anche tutta la documentazione relativa alla magia e al suo utilizzo. In seguito a questo evento, il suo uso si affievolì progressivamente fino a farne perdere le tracce, soprattutto nei luoghi più distanti da Essos.

Non vedendola più in uso a Westeros, quindi, persino gli appartenenti all’Ordine dei Maestri, sommi studiosi, guaritori, scienziati, nonché consiglieri della nobiltà, la ritengono ormai scomparsa. Tuttavia, fin dalle prime pagine di A Game of Thrones, il primo volume della saga, il lettore conosce la realtà dei fatti. Egli è trasportato in un ambiente gelido e inospitale, a nord della Barriera, al seguito di alcuni Guardiani della Notte. Vivendo i loro stessi terrori, li vedrà sterminati da creature a lui ancora sconosciute, che non hanno niente di umano. Egli sarà quindi partecipe della frustrazione di coloro che faranno di tutto per convincere i potenti che la magia, nella sua forma più crudele, esiste ancora e sta per bussare alle loro porte.

In alto, uno dei tunnel che consentono di attraversare la Barriera, fonte Game of Thrones Wiki.
A sinistra, il Re della Notte, comandante degli Estranei, fonte Game of Thrones Wiki.
A destra, due dei draghi di Daenerys Targaryen, fonte Game of Thrones Wiki.

La lotta per il trono dei Sette Regni

Prima di poter procedere oltre, è necessario soffermarsi sulle dinamiche di potere che ruotano attorno al trono dei Sette Regni. Su di essi governa, dalla sconfitta del re folle Aerys Targaryen, la dinastia dei Baratheon. Alla morte di re Robert Baratheon, molti rivendicano il diritto di sedere sul Trono di Spade, primi fra tutti i suoi fratelli Stannis e Renly. Tuttavia, la regina reggente Cersei, priva di scrupoli e assetata di potere, lotta strenuamente per tenere i suoi eredi saldi sul trono, volendo orchestrare lei stessa le fila del regno.

C’è però anche un’altra pretendente, ben più potente: Daenerys Targaryen. L’ultima erede della sua dinastia, dopo un lungo esilio a Essos, è pronta a rivendicare il trono usurpato al padre. Ed è accompagnata dai suoi tre draghi, le cui uova si sono inaspettatamente schiuse dopo più di un secolo di incubazione. Con l’evolversi degli eventi, però, la lotta per il trono cade in secondo piano, lasciando il posto a un’altra guerra, molto più spaventosa e dall’esito ancora più incerto.

Il ritorno della Lunga Notte

Possiamo ora riprendere le fila del nostro discorso, immergendoci nelle Terre dell’Eterno Inverno. Situate all’estremo Nord di Westeros, sono separate dal resto del continente dalla Barriera. Questa è una muraglia di ghiaccio, terra e pietra alta più di settecento piedi che si estende per trecento miglia, intrisa di incantesimi e magia. Essa venne costruita ottomila anni prima al termine della cosiddetta “Lunga Notte”, un periodo di oscurità e terrori che vide Westeros invasa dagli Estranei e dai non-morti. Lo scontro si concluse con la vittoria dei Westerosi, i quali provvidero a costruire questa muraglia di protezione per scongiurare futuri attacchi.

La storia sta ora per ripetersi, ma i potenti non sono pronti a crederci. Tuttavia, i Guardiani della Notte, protettori della Barriera e di tutti i domini degli uomini, forniscono loro la prova. Jon Snow – erede bastardo degli Stark e lord comandante – e i suoi compagni hanno infatti lottato contro alcuni non-morti. L’unica cosa in grado di sconfiggerli pare essere l’ossidiana, un vetro vulcanico noto anche come “fuoco ghiacciato”, a cui Martin attribuisce caratteristiche magiche. L’inverno sta davvero arrivando. Il problema è che i Guardiani, al contrario del passato, sono solo un centinaio. Non hanno né le forze né le risorse per proteggere la Barriera, e per fermare l’orda di morte che sta per abbattersi. Senza contare che gli Estranei, con le loro armi create dal ghiaccio, sono dotati di capacità magiche apparentemente insuperabili.

In alto a sinistra, il Re della Notte durante la battaglia finale, fonte Il Trono di Spade Wiki.
In basso a sinistra, Jon e Daenerys si preparano allo scontro, fonte Il Trono di Spade Wiki.
A destra, i draghi in volo durante la battaglia finale, fonte Pinterest.

Magia contro magia

La battaglia tra vita e morte sembra già persa in partenza. Tuttavia, Jon Snow non ha intenzione di arrendersi. Non avendo ricevuto appoggio dalla Corona, ha stretto alleanze con il Popolo Libero e con alcune casate, e ora spera in un’altra possibile alleata. Daenerys infatti è approdata a Westeros, assieme ai suoi draghi e a un numeroso esercito.

Per Jon non sarà facile distogliere la giovane dalla lotta per il potere e convincerla a combattere al suo fianco. Ciò ha un qualcosa di paradossale: Daenerys, portatrice della magia del fuoco, mette in dubbio la reale esistenza della forma di magia a lei opposta. Volando oltre la Barriera, però, non può che aprire gli occhi e rivedere le sue priorità. In un durissimo scontro con Estranei e non-morti, ormai prossimi ad attaccare la Barriera, uno dei suoi draghi viene ucciso.
Recuperata quanta più ossidiana possibile e riorganizzate le forze, gli eserciti di Jon e Daenerys si preparano al conflitto.

È doveroso precisare che, per il momento, tutti questi eventi e lo scontro tra ghiaccio e fuoco si sono svolti solo nella serie TV. L’intero fandom è in attesa di scoprire cosa accadrà nei libri, e se seguiranno lo stesso sviluppo (io, personalmente, spero proprio di no!). 
Durante l’ultima stagione, in una battaglia epica (solo) dal punto di vista cinematografico, gli Estranei e i non-morti vengono definitivamente sconfitti.

Abbiamo quindi trovato risposta alla domanda iniziale. La magia non può essere negata, dimenticata o sottovalutata nella lotta per il Trono di Spade. I draghi, creature magiche per eccellenza, sono un ausilio importante durante la battaglia finale che, ironia della sorte, si svolge proprio contro altre creature magiche. Gli esseri umani non possono prescindere da questa forza misteriosa e indomabile. Devono sfruttarla e al contempo sconfiggerla per salvare il destino dell’umanità.

Illustrazione e collage a cura di Sabrina Poderi.