Dalla fame alla sazietà: un libro di Andrea Segrè e Alberto Grossi sulla storia alimentare italiana

Dalla fame alla sazietà: un libro di Andrea Segrè e Alberto Grossi sulla storia alimentare italiana

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Nel 1999 Radio 2 inaugura il programma radiofonico Alle 8 della sera, nel quale specialisti italiani di storia, arte, filosofia, scienze e altre materie conversano tra loro per divulgare il loro sapere agli ascoltatori.

Dalla fame alla sazietà fa parte della collana che prende il nome da quel programma, di cui Sellerio trascrive, riadattati, gli appuntamenti.
In questo libro, stampato su piacevole carta vergata Grifo delle cartiere di Fabriano, sono raccolti in una ventina di capitoli le parole di Andrea Segrè, l’ideatore del noto progetto Last Minute Market, e Alberto Grossi, i quali trattano della storia delle abitudini alimentari degli italiani a partire dagli inizi del secolo scorso.

Il professore e il giornalista coinvolgono il lettore attraverso i loro sentimentali racconti di un’Italia che ha patito le guerre ma soprattutto la fame, nera come quel pane che i fornai degli anni Quaranta erano costretti a infornare con sempre meno farina. Viene presentata una popolazione che ha adattato la sua alimentazione su quel poco che con fatica riusciva a racimolare, sulle razioni imposte e sulle requisizioni.

Un tuffo nella tradizione per riemergere nel presente

In questo libro si può scoprire che cosa mangiavano gli italiani nei diversi decenni del Novecento, come le loro abitudini si sono modificate, come la determinazione di alcuni ha portato alla creazione di società di mutuo soccorso agricolo e come i braccianti hanno lottato per il rispetto e protestato contro i soprusi per poter finalmente essere tutelati da contratti dignitosi. Si viene a conoscenza del fatto che la loro determinazione è stata motivo del cambiamento di abitudini alimentari: dalla malnutrizione alla varietà e, addirittura, al benessere. Scorrono, come se fossero diapositive, i mutamenti del passato contadino della penisola.

Il lettore si ritrova poi a leggere di nuove colture che fanno capolino sulla penisola, di cambiamenti dell’agricoltura per una maggiore produttività e meccanizzazione, sempre tenendo a mente la disomogeneità delle realtà territoriali. Si addentra nella storia della diffusione di patate, pomodori, riso, frumento e cacao, che Segrè e Grossi non mancano di menzionare anche in forma di gustosi piatti tradizionali locali, e trova collegamenti con le grandi industrie che diverranno, e che sono tuttora, leader di produzione di quei prodotti.

Nell’ultima parte del libro, le pagine virano verso il tema della sostenibilità ambientale e delle attuali abitudini di consumo, raccontano lotte tra fast e slow food, realtà agrituristiche e portano esempi di personalità che hanno contribuito alla diffusione della dieta mediterranea nel mondo. Allo stesso tempo non mancano i paragoni con le usanze delle altre popolazioni ed è chiaro l’obiettivo della sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente, alla riduzione degli sprechi e a un processo di riconversione della produzione, attualmente basata sulle colture intensive, volto a diminuire l’impiego dei prodotti chimici e indirizzato alla riscoperta delle tante varietà coltivabili esistenti, con il fine di abbandonare le sterili e nocive distese di monocolture.

Fonte: Sellerio

Verso il futuro

La lettura di queste pagine crea una visione d’insieme dello sviluppo socioeconomico della popolazione italiana. Se ne esce arricchiti da racconti di persone comuni come contadini e mondine, imprenditori e grandi produttori, il tutto incorniciato con chiarezza nella propria situazione storico politica e impreziosito da storie vere e curiose.

Una lettura estremamente interessante e di facile fruizione, scritta in uno stile che, data la sua origine orale, non può non risultare sciolto e gradevole. Consigliata a tutti coloro che quando si siedono a tavola desiderano sapere di più sulla tradizione e sulla produzione di ciò che hanno nel piatto.

[…] occorre trasformare una società della sazietà e dell’abbondanza, dove si spreca cibo, in una società virtuosa e sostenibile che invece recupera ciò che è ancora buono da mangiare. Le tre A insomma – Agricoltura, Alimentazione, Ambiente – se sapientemente incrociate possono portare a realizzare un grande sogno, che vogliamo fare nostro: «che tutti, ma proprio tutti, in un futuro prossimo, possano vincere la propria fame e possano mangiare, lavorare, amare» […].

A. Segrè, A. Grossi, Dalla fame alla sazietà, Palermo, Sellerio, 2007, p.181.

Illustrazione a cura di Martina Nenna